A seguito di numerosi e qualificati studi (come ad es. quelli del Centro di Portici) per il rilancio dell’economia delle aree colpite dal sisma del 1980, la Giunta regionale della Campania con l’adozione della Delibera n. 133 del 9/5/1981, diede avvio ad un programma di trivellazione di pozzi nelle aree maggiormente colpite. L’iniziativa intese agevolare la ripresa economica delle zone colpite dal sisma, la cui agricoltura, costituita in gran parte da terreni collinari e montani, poteva trovare nuovi stimoli dalla trasformazione irrigua in aree tradizionalmente asciutte.
Tra queste, per le sue particolari potenzialità agricole e di sviluppo, rientra l’intervento attuato nella Comunità Montana “Alburni”, nella località San Licandro del comune di Sicignano degli Alburni. In questa zona, su iniziativa dell’Assessorato all’Agricoltura della regione Campania e con finanziamento del Commissario di Governo per le aree terremotate (ai sensi della legge n. 874 del 22/12/80), furono state effettuate dall’ERSAC numerose trivellazioni che hanno dato origine a 15
pozzi attrezzati, per una portata nominale di progetto, allora stimata in circa 166,30 l/sec.
Con successive deliberazioni (nn. 7972/83 e 1129/84), la Giunta Regionale ha approvato un finanziamento (a valersi sulla L.R. 2/8/82 n. 42, art. 81, 2° comma lettera c) di cinque miliardi alla Comunità Montana degli Alburni, per “Opere di distribuzione irrigua a servizio dei campi pozzi esistenti in località S. Licandro, Macchitelle e Piano Grasso”. I lavori furono affidati con procedura di Appalto Concorso, e le opere realizzate furono ultimate nel 1986. __
L’intervento si sviluppa su una superficie complessiva di 530 ettari di cui oltre 300 irrigabili. Si tratta di terreni di ottima fertilità, a giacitura piana, gestiti da imprese a prevalente carattere familiare, ma non mancano casi di imprese con numerosi salariati.
Avvio della gestione
Prima fase. Nel 1995 la Comunità Montana degli Alburni, al fine di evitare che il lungo stato di inutilizzo degli impianti realizzati ne pregiudicasse definitivamente il funzionamento, decise di avviare una gestione seppur provvisoria dell’impianto che servisse anche per il collaudo in opera dello stesso. Mediante convenzione con un’impresa specializzata si avviò l’esercizio irriguo per la stagione 1995, poi esteso, con successivo accordo anche alla stagione successiva.
Seconda fase. Nel 1997, su iniziativa di un gruppo di imprenditori locali, di concerto con la Comunità Montana degli Alburni e il comune di Sicignano degli Alburni, si avviava la costituzione di un Consorzio irriguo, ma per la stessa stagione si preferì la gestione mista pubblico privato con la responsabilità ancora della Comunità Montana.
Nel 1998, con la formale costituzione del “Consorzio Irriguo degli Alburni”, il 5 maggio, partiva formalmente l’attuale gestione, che, per statuto approvato, prevede la partecipazione dei privati per il 48%, della Comunità Montana e del Comune di Sicignano degli Alburni con quote rispettive del 26% ciascuno.
Situazione attuale
La gestione provvisoria è stata avviata con il funzionamento parziale delle opere disponibili. Degli undici pozzi realizzati, di cui soltanto sei furono elettrificati e messi in rete per l’adduzione, attualmente ne vengono utilizzati soltanto due, tra i più produttivi.